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11 ottobre 2024

Misteri e leggende del centro storico di Napoli

Se esiste un valore aggiunto per il capoluogo campano non può che essere rappresentato dal sorprendente ventaglio di misteri e leggende del centro storico di Napoli.

Le credenze popolari – che trovano ambientazione ora in un vicoletto stretto, ora in una cattedrale antica – sono infatti parte della bellezza di questa grande città, divenuta famosa nel mondo non solo per la sterminata presenza di monumenti, edifici di culto e luoghi di memoria storica, ma anche per folklore, tradizioni e miti antichi.

Il sacro e il profano sono il dualismo sottile su cui la città va sviluppandosi: Napoli è infatti una delle poche città che abbraccia, con la stessa sentita devozione, il credo cattolico e quello per l'occultismo. Quest’ultimo si fa strada tra i quartieri e le vie antiche del centro, dove una strana malia accompagna i racconti popolari più suggestivi.

Quali sono quelli più famosi?

 

A’ Bella ‘Mbriana

A Bella ‘Mbriana è uno spirito benevolo. Secondo il racconto che la rende protagonista, coloro che si aggiudicano la sua simpatia riescono poi a godere di buona sorte per il resto della vita. È per questo che molti napoletani, entrando in casa, sono soliti rivolgerle un saluto per non offenderla. L’origine del mito viene attribuito alla storia di una giovane e bella ragazza che,disperata per la fine di un amore, era solita vagare come un’ombra per le vie del centro storico di Napoli. Gli abitanti della città, inteneriti dalla disperazione della donna, finirono per aprirle le porte ed offrile a turno un pasto caldo in tavola. Fu così che ella divenne lo spirito custode della casa.

A Janara

Diversa è invece l’indole della Janara, un fantasma dispettoso e aggressivo che di notte siede sul dorso delle persone addormentate provocando loro un senso di soffocamento. La storia che la rende protagonista è molto antica: la Janara, secondo l’immaginario collettivo napoletano, era una strega dai lunghi capelli neri e una conoscitrice esperta di arti oscure. Nel gergo napoletano il termine viene usato per indicare una donna sgradevole e crudele.

Castel dell’Ovo

Anche il Castel dell’Ovo, simbolo della Napoli antica e monumento iconico di quella moderna, si fa custode di una deliziosa leggenda. Secondo quanto racconta la comunità del posto, il forte gusto direbbe, nelle sue segrete, un uovo d’oro nascosto lì dal poeta Virgilio. Ancora oggi il cimelio non è ancora stato rinvenuto ma molti credono che l’uovo di Virgilio sia un amuleto magico in grado di proteggere la città.

 

04 ottobre 2024

Piazza San Gaetano a Napoli, storia del Santo e dell’area a cui da il nome

San Gaetano: vita, storia e approfondimenti
 
San Gaetano dà il nome ad una delle piazze più importanti della città di Napoli. L’area urbana che omaggia la figura religiosa tanto cara ai fedeli, custodisce infatti non solo un edificio di grande rilevanza storica qual è la Basilica di San Lorenzo Maggiore, ma anche un’area archeologica sepolta a diversi metri di profondità. La piazza che oggi conosciamo ha un grande valore per la città. Un tempo qui si tenevano le riunioni politiche, per le quali imperatori e ambasciatori si spostavano in direzione di Napoli.
Come mai la scelta di omaggiare un assetto urbano tanto antico con il nome di San Gaetano?
Di seguito, un approfondimento sulla vita del Santo.
 
San Gaetano: la vita e il rapporto con la città
 
San Gaetano nacque a Vicenza nel 1480 da una nobile famiglia della città. Il missionario e religioso ebbe una giovinezza agiata e un’educazione religiosa. Dopo aver conseguito gli studi in legge all’Università di Padova decise di non esercitare mai la professione ma di entrare nello stato clericale. Nei primi anni del Cinquecento si trasferì a Roma, dove iniziò ad occuparsi della scrittura delle lettere pontificie per la Curia. Ottenne diversi benefici ecclesiastici, ricoprì ruoli importanti e si occupò delle lettere pontificie guada gnosi anche la stima del papa Giulio II. Nel 1533 si trasferì a Napoli con l’intento di fondare una casa per l’ordine istituito pochi anni prima a Roma. I giorni nel capoluogo campano lo portarono a contrastare la diffusione delle religioni eterodosse. Morì sempre a Napoli nel 1547.
 
Storia di Piazza San Gaetano
 
Piazza San Gaetano ha una storia molto antica. Come abbiamo già anticipato, quest’area urbana aveva in passato una funzione politica assai importante. Era qui che venivano discusse le principali strategie militari e che venivano accolte le personalità monarchiche e politiche.

 

Oggi la piazza è un grande punto d’aggregazione.

27 settembre 2024

Il grande valore del tufo napoletano, tesoro nascosto del territorio

Molte delle costruzioni sotterrane che oggi la città di Napoli conserva gelosamente sono nate grazie  alla massiccia presenza, sul territorio, di tufo. Il tufo napoletano costituisce un valore prezioso per il territorio campano, che si è arricchito grazie ad esso di un notevole numero di opere ipogee.

Ma come nasce e qual è l’uso che ne è stato fatto nel tempo?

 

La produzione del tufo napoletano

Il tufo napoletano – conosciuto anche come tufo giallo – nasce dall’attività vulcanica dei Campi Flegrei. È la produzione di cenere – che per i napoletani prende il nome di “pozzolana” – a dare vita a questo particolare materiale, tanto caro a Napoli e alla sua storia architettonica.

La cosiddetta “pozzolana” infatti è andata sedimentandosi nel mare, riemergendo poi a causa di pressioni tettoniche verificatesi, secondo gli esperti, circa 35.000 anni fa. Non è un caso se il tufo flegreo sorge sempre al di sotto di massicci livelli di cenere bianca.

 

Le proprietà del tufo napoletano

Il tufo è stato utilizzato dalle antiche civiltà insediatesi a Napoli per ricreare degli straordinari assetti abitati, che la città conserva ancora oggi in perfetto stato come incredibile eredità storica. La costruzione di opere architettoniche, scavate nel tufo, era resa possibile dalla capacità di isolamento termico del materiale, che si mostrava anche abile nel contenere l’umidità.

Questa preziosa caratteristica è resa a sua volta possibile dalla proprietà di assorbimento delle zeoliti, minerali che compongono il tufo, arricchendolo di nuove e peculiari abilità. Sono proprio questi ultimi ad assimilare molecole d’acqua o a proscioglierle nuovamente, facendo del tufo un materiale freddo durante i mesi più caldi e caldo durante i mesi più freddi.

Tali proprietà hanno il merito di rendere il tufo il materiale perfetto per la costruzione di opere e costruzioni, alcune delle quali oggi considerate dal valore inestimabile.

 

Utilizzo e applicazione nella storia

Tutto quanto il substrato geologico di Napoli deve alla formazione del tufo il suo valore. Non solo. Ad esso deve molto anche il patrimonio storico-culturale cittadino, che è andato arricchendosi nel tempo proprio grazie alla presenza di questo materiale, sfruttato in modo magistrale e raffinato da greci e romani.

Dal tufo napoletano infatti sono state ricavate le cave sotterranee che fanno di Napoli Sotterrata il gioiello prezioso che oggi. Tali cave funsero in antichità come catacombe, cripte, ipogei funerari, abitazioni, botteghe e opere di carattere militare. L’importanza del tufo giallo napoletano resta per questo indiscussa ancora oggi.

 

19 settembre 2024

Il miracolo di San Gennaro

Il 19 settembre si celebra la Festa di San Gennaro, Santo protettore della città di Napoli. È una celebrazione molto sentita dai napoletani, che ogni anno assistono al noto "Miracolo di San Gennaro", presso il Duomo di Napoli, in presenza di tutto il popolo.

 

Le ampolle con il sangue di San Gennaro

Sono due le ampolle contenenti il sangue di San Gennaro. Una, dalla forma ellittica e di dimensioni maggiori, colma del sangue del Santo per poco più della metà della capienza, una dalla forma cilindrica, molto più piccola, che contiene solo alcune macchie ai suoi lati. L’ampolla ellittica viene utilizzata per il miracolo, la liquefazione del sangue. 

 

Il miracolo

Il miracolo è il momento che celebra il legame del Santo con i suoi fedeli: l’ampolla con il sangue viene esposta davanti a migliaia di cittadini, che tutte le volte sperano si sciolga. Avviene tre volte l’anno, nel sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre.

Il più conosciuto è il secondo rito della liquefazione del 19 settembre, giorno di ricorrenza della decapitazione del giovane vescovo. Presso il Duomo, alla presenza del Cardinale, delle Autorità e dei fedeli, dopo la Santa Messa, si attende la miracolosa liquefazione.

 

Il 16 dicembre, giorno in cui ricorre il patrocinio di San Gennaro, si ripete il miracolo, in memoria dell’eruzione del Vesuvio del 1631, quando il sangue si sciolse e il magma miracolosamente si fermò prima di invadere la città.

 

13 settembre 2024

Misteri e leggende del centro storico di Napoli

Se esiste un valore aggiunto per il capoluogo campano non può che essere rappresentato dal sorprendente ventaglio di misteri e leggende del centro storico di Napoli.

Le credenze popolari – che trovano ambientazione ora in un vicoletto stretto, ora in una cattedrale antica – sono infatti parte della bellezza di questa grande città, divenuta famosa nel mondo non solo per la sterminata presenza di monumenti, edifici di culto e luoghi di memoria storica, ma anche per folklore, tradizioni e miti antichi.

Il sacro e il profano sono il dualismo sottile su cui la città va sviluppandosi: Napoli è infatti una delle poche città che abbraccia, con la stessa sentita devozione, il credo cattolico e quello per l’occultismo. Quest’ultimo si fa strada tra i quartieri e le vie antiche del centro, dove una strana malia accompagna i racconti popolari più suggestivi.

Quali sono quelli più famosi?

Nelle prossime righe, un approfondimento sulle figure mistiche che animano i misteri e le leggende del centro storico di Napoli. 

 

A’ Bella ‘Mbriana

A Bella ‘Mbriana è uno spirito benevolo. Secondo il racconto che la rende protagonista, coloro che si aggiudicano la sua simpatia riescono poi a godere di buona sorte per il resto della vita. È per questo che molti napoletani, entrando in casa, sono soliti rivolgerle un saluto per non offenderla. L’origine del mito viene attribuito alla storia di una giovane e bella ragazza che,disperata per la fine di un amore, era solita vagare come un’ombra per le vie del centro storico di Napoli. Gli abitanti della città, inteneriti dalla disperazione della donna, finirono per aprirle leporte ed offrile a turno un pasto caldo in tavola. Fu così che ella divenne lo spirito custode della casa.

 

A Janara

Diversa è invece l’indole della Janara, un fantasma dispettoso e aggressivo che di notte siede sul dorso delle persone addormentate provocando loro un senso di soffocamento. La storia che la rende protagonista è molto antica: la Janara, secondo l’immaginario collettivo napoletano, era una strega dai lunghi capelli neri e una conoscitrice esperta di arti oscure. Nel gergo napoletano il termine viene usato per indicare una donna sgradevole e crudele.

 

Castel dell’Ovo

Anche il Castel dell’Ovo, simbolo della Napoli antica e monumento iconico di quella moderna, si fa custode di una deliziosa leggenda. Secondo quanto racconta la comunità del posto, il forte custodirebbe, nelle sue segrete, un uovo d’oro nascosto lì dal poeta Virgilio. Ancora oggi il cimelio non è ancora stato rinvenuto ma molti credono che l’uovo di Virgilio sia un amuleto magico in grado di proteggere la città.

 
 

06 settembre 2024

Le 7 virtù di Napoli Sotterrata

Le 7 virtù di Napoli Sotterrata costituiscono, senza ombra di dubbio, uno dei maggiori punti d’interesse del sito culturale. Superato il chiosco e varcata la soglia della Sala Sisto, si accede a questo meraviglioso vestibolo: un luogo dalla bellezza superba, all’interno del quale arte, storia e cultura convergono armoniosamente.

Ma quali sono le 7 virtù che danno il nome alla Sala?

Scopriamo di più.

Napoli Sotterrata e le Sala delle Virtù

Napoli Sotterrata è un insediamento greco-romano di carattere archeologico. Fare visita agli scavi, che giacciono proprio sotto la Basilica di San Lorenzo Maggiore, vuol dire tuttavia percorrere un segmento molto ampio della storia napoletana, che include al suo interno più epoche e correnti artistiche differenti.

Con la visita alla Sala Sisto V – conosciuta anche come la Sala delle 7 virtù – si arriva al periodo cinquecentesco, dal quale l’area monumentale eredita i magnifici affreschi di Luigi Rodriguez.

Percorrendo il vestibolo ed entrando all’interno della sala si possono notare le imponenti arcate, rivestiti da pitture ornamentali di grandissimo impatto visivo.

Le sette Virtù Reali

Ciascuna delle volte che si elevano sul soffitto si fa rappresentante di una diversa virtù, celebrata attraverso uno scompartimento preciso e delle magnifiche raffigurazioni allegoriche.

Le virtù ritratte nei affreschi – che costituiscono il vero gioiello dell’insediamento – sono la Clemenza, la Provvidenza, la Gravità, la Magnificenza, la Dignità Regia, la Magnanimità e l’Affabilità.

Al di sotto delle pitture ornamentali che affrescano i semicerchi architettonici, troviamo delle zone lasciate in bianco a fare da contrasto. Un tempo, in questa zona della parete, sorgevano stoffe e arazzi. Gli affreschi delle 7 virtù furono realizzati da Luigi Rodriguez per volere del viceré Ferdinando Ruiz di Castro ed Andrada.