Il Complesso di San Lorenzo Maggiore permette di conoscere e scoprire la Napoli di un tempo tramite una duplice dimensione, sopra e sotto terra tramite gli scavi archeologici.
La struttura ospita infatti la Neapolis Sotterrata, un percorso a circa 10 metri di profondità risalente all’epoca romana e in cui sono tuttora visibili anche alcune tracce della città greca.
La visita della Neapolis Sotterrata inizia in superficie dal Chiostro risalente al 1771, il cui pozzo è sormontato dalla statua di San Lorenzo di Cosimo Fanzago. Scendendo 10 metri al di sotto del complesso, inizia poi la visita agli scavi archeologici.
Qui, ci si imbatte immediatamente in una stradina di epoca romana, lungo la quale sono visibili i resti di quelle che furono le attività commerciali del tempo. Primo fra tutti, l’erario, in cui veniva custodito il tesoro della città
Proseguendo il percorso, ci si imbatte poi in 9 botteghe molte piccole, circa 2 stanze ciascuna, dotate ancora degli strumenti e delle attrezzature utilizzate per la professione. Fra queste attività commerciali, era presente anche un fornaio.
Alla fine del cardine, sulla destra, si arriva al criptoportico, ovvero un mercato coperto suddiviso in piccoli ambienti comunicanti, dove venivano esposte le merci su banconi in muratura.
Superata la zona del commercio, la visita agli scavi archeologici, prosegue poi con una monumentale opera idrica, utilizzata per incanalare il flusso delle acque in situazioni di forte pendenza. Accanto ad essa, si possono visitare 3 grandi vani, con pavimenti in mosaico. Qui, si crede ci fosse la schola, ossia un edificio adibito alle riunioni di associazioni religiose o di commercianti.
L’intera struttura che oggi è nota come Neapolis Sotterrata rimase in luce fino alla fine del V secolo d.C., quando a seguito di violente alluvioni la zona ne rimase completamente colma e si iniziò così la trasformazione dell’area, culminata poi nel XIII secolo con la costruzione del convento e del complesso sovrastante.