L’Antro della Sibilla, tra mito e leggenda

L’Antro della Sibilla, tra mito e leggenda
24 gennaio 2025

Scoperta dall’archeologo Amedeo Maiuri nel 1932, l’Antro della Sibilla è situata nel Parco Archeologico di Cuma, all’interno dei Campi Flegrei. La Grotta è formata da un lungo tunnel di pietra, a sezione trapezoidale, con 12 brevi sbocchi laterali che si aprono ai lati della collina e dei pozzi, che consentono alla luce di filtrare nel galleria creando un effetto speciale e misterioso di luci e ombre. 

Era qui che si consultava l’oracolo: la leggenda narra che la Sibilla fosse una delle più importanti Sacerdotesse, citata nell’Eneide di Virgilio per aver predetto ad Enea che dopo tante sfide e avventure da compiere, avrebbe trovato nuova fama e ad una nuova patria nel Lazio. Si narra inoltre che il dio Apollo si fosse invaghito di lei e per questo le avesse donato l’immortalità, seppur senza l’eterna giovinezza. Per questo, la Sibilla visse oltre 1000 anni finchè il suo corpo non fu talmente consumato e inconsistente da essere racchiuso in un’ampolla custodita proprio nel tempio di Apollo, dal quale continuò ad annunciare le sue profezie. 

Collegata all’Antro della Sibilla, una camera interna dove secondo la leggenda la Sibilla, in uno stato di trance, pronunciava i suoi responsi; in realtà, la camera fu scavata in epoca romana per facilitare il passaggio pedestre dei militari in arrivo nel Portus Julius e collegava tra loro lago d’Averno e lago Lucrino. Lungo il percorso, di circa 200 metri, dei graffiti sulle pareti. 

Oltre ad essere testimonianza di quello che un tempo fu, l’Antro della sibilla è un luogo magico, di incantevole bellezza, avvolto in un aurea di sogno e realtà, e conserva ancora oggi la suggestività del mito.

Articoli Recenti