L'Erarium, custode del tesoro della città

L'Erarium, custode del tesoro della città
31 gennaio 2025

Durante la visita agli scavi archeologici della Neapolis Sotterrata, nel Complesso di San Lorenzo Maggiore, ci si incammina in una piccola strada, fulcro del commercio e dell’artigianato del tempo, dove fra diverse botteghe e piccoli negozietti ci si imbatte nell’aerarium, il luogo dove veniva custodito il tesoro pubblico della città di Napoli. Tale struttura sorse in epoca romana, in particolare sotto Nerone che volle modificare gli ambienti e adibirli ad edifici pubblici.

Anche il nome assegnatogli conferma le origini romane: la parola latina “aerarium”, deriva da “aes”, ovvero bronzo. Il suo significato viene tradotto come riserva di monete o, più nello specifico, come patrimonio dell’amministrazione.

Era proprio qui, infatti, che venivano custoditi gli averi e il denaro della città di Napoli, come i proventi delle imposte, dei tributi, delle indennità di guerra e delle prede, ma anche documenti di massima importanza, come contratti pubblici, registri censori, i testi delle leggi, i protocolli delle elezioni, i rendiconti finanziari e i giuramenti dei magistrati. Il materiale custodito nell’aerarium era quindi di primaria importanza per l’amministrazione cittadina, pertanto, per tutelare e garantire un maggiore livello di sicurezza, dinanzi ad esso fu posta una spessa grata di ferro, per sbarrare l'accesso a chi non fosse autorizzato ad avvicinarsi. È possibile, quindi, considerare l’aerarium anche come una sorta di luogo simbolo del potere amministrativo in città, essendo frequentato solamente da politici, aristocratici e persone di un certo rango, che prendevano tutte le principali decisioni senza spesso interpellare il resto della popolazione, che era così costretto a subire le volontà imposte dai piani alti.

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