Ipogei funerari a Napoli: una preziosa testimonianza del passato

Tutta quanta la bellezza di Napoli riesce a condensarsi perfettamente nei suoi sotterranei, dove storia, cultura e arte collimano con armonia. Gli ipogei funerari sono una delle maggiori testimonianze degli scavi archeologici di Napoli. Nelle cave ricavate dal tufo partenopeo, infatti, i greci erano soliti realizzare delle bellissime costruzioni sotterranee, utilizzate perlopiù per dare dimora alle spoglie dei propri cari.

Come venivano realizzati gli ipogei

Le cavità ottenute dal banco tufaceo potevano essere costruite in due modi: la prima era per escavazione sotterranea, la seconda avveniva invece in un fossato a cielo aperto, seguendo il modello che più tardi avremmo identificato come trincea.

Le funzioni degli ipogei

La costruzione degli ipogei poteva prestarsi a diverse funzioni. Spesso le strutture sotterranee potevano rivestire il ruolo di opere idrauliche, come acquedotti o cisterne, opere insediative, nel caso di abitazioni e rifugi, oppure opere di culto e sepolcrali, tra le quali distinguiamo catacombe, cripte e necropoli.

Gli ipogei funerari a Napoli

Gli ipogei funerari a Napoli si trovano nel Borgo dei Vergini, nel Rione Sanità. Essi costituiscono una parte molto importante del patrimonio culturale napoletano e anche una preziosa eredità della Neapolis antica. Quelli che ci è data la possibilità vedere sono gli ipogei di una necropoli ellenistica, divenuti una testimonianza di valore non solo per la città ma per tutta quanta l’Europa. L’Ipogeo dei Cristallini e l’Ipogeo dei Togati sono i più noti. Il primo si fa custode di tombe scolpite – le uniche in tutto il meridione italiano –  mentre il secondo, rinvenuto nel 1980, prende il nome da un altorilievo risalente al IV secolo, raffigurante una coppia con indosso delle toghe.

Visitare gli ipogei funerari

Visitare gli ipogei napoletani è sicuramente un’esperienza magica e appagante dal punto di vista culturale. Da tale esperienza si può imparare tantissimo, apprendendo ad esempio di più sui metodi di costruzione della civiltà greca, e sulla Napoli del passato, che spesso facciamo fatica a figurarci fedelmente.

Molto si apprende anche sull’utilizzo che le civiltà antiche facevano del tufo (di cui il territorio partenopeo è particolarmente ricco), sull’età dell’ipogeo stesso oppure sul rapporto che questo tesseva con gli eventi storici più rilevanti legati alla città.

Il sito che permette di visitare le magnifiche costruzioni sotterranee è sempre accessibile. Fargli visita è un modo per arricchire l’esperienza conseguita in Napoli Sotterrata, che fornisce invece i primi strumenti per provare a capire le usanze e le abitudini dell’antica civiltà greca.

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