La Basilica di San Lorenzo Maggiore, oltre ad essere uno dei luoghi di culto più importanti della città, è anche una delle chiese più preziose dal punto di vista storico-culturale. Il Macellum della Basilica, assieme agli altri reperti rinvenuti nelle vicinanze, costituisce difatti un’importantissima testimonianza greco romana. Ma scopriamo nel dettaglio che cosa rende tanto rilevante questa parte di città.

La Basilica di San Lorenzo Maggiore
La Basilica di San Lorenzo Maggiore si erge sull’omonima piazza, proprio nel cuore del decumano maggiore. Oltre ad essere una delle più belle chiese monumentali della città, essa è nota per aver custodito per secoli nei suoi sotterranei un tesoro oggi molto caro a Napoli e ai suoi abitanti. Negli anni ’70 infatti, con i primi scavi archeologici fatti in zona, riemersero dal sottosuolo una serie di reperti di grande valore culturale che oggi vengono gelosamente custoditi all’interno del Museo dell’Opera. Dagli stessi scavi venne fuori dunque l’immagine di una Napoli antica, di cui ci resta per fortuna il Macellum.

Il Macellum
L’area sottostante al convento ha riportato alla luce una parte di città sommersa dal tempo. La faccia greco-romana del capoluogo campano è stata cronologicamente collocata intorno alla seconda metà del I secolo. La zona archeologica di cui oggi parliamo corrisponde al cuore della città antica, che dava vita all’Agorà e alla piazza principale. È proprio qui che si estendeva il Macellum.
Il Macellum era il mercato della città, il posto in cui il popolo si riforniva di spezie, erbe e prodotti ortofrutticoli. La zona veniva disposta con uno spazio all’aperto delimitato da tante piccole botteghe e dalla Tholos,un edificio di forma circolare posto al centro.
Il Macellum oggi osservabile proprio dove sorge il chiostro della Basilica di San Lorenzo era invece stato edificato su una terrazza. Tale costruzione veniva in genere adoperata quando si aveva necessità di guadagnare spazi su alture, dislivelli o pendii. Le fondamenta della struttura erano costituite da unoschieramento di botteghe. Nel corso dei secoli,queste assunsero un aspetto grezzo e primitivo. Il Macellum è rimasto attivo, secondo recenti studi, fino all’arrivo dell’alluvione che, alla fine del V secolo d. c., si scagliò contro la città. Sulla stessa zona furono poi costruite abitazioni medievali e una prima Basilica paleocristiana. In parte, le strutture vennero poi demolite nel 1236, per lasciare spazio al convento e alla Basilica di San Lorenzo Maggiore così come oggi la conosciamo.