Attraversando il Complesso di San Lorenzo Maggiore, in fondo al chiostro, nell’angolo a destra, ci si imbatte in un chiostrino risalente all’epoca sveva, tramite il quale si accede alla maestosa Sala Sisto V.

Lunga 43,60 mt e larga 9,80 mt la sala era inizialmente adibita a refettorio dei frati, poi, quando il Complesso Francescano fu sottratto all’Ordine religioso, divenne la mensa delle guardie municipali che risiedevano nella struttura. Successivamente, fu utilizzata anche come magazzino per il Teatro San Carlo.

Nel 1442 la Sala ospitò anche il Parlamento napoletano e, in quanto luogo di vita politica, ha fatto da sfondo a tantissimi importanti avvenimenti per la città e il regno. Fu proprio qui infatti che Alfonso D’Aragona riconobbe suo figlio Ferrante come suo successore.

Fortunatamente oggi, la Sala Sisto V, è prettamente luogo di visita e cultura, caratterizzata da volte interamente affrescate con splendidi dipinti realizzati da Luigi Rodriguez nel 1600. Il pittore li creò sotto il regno di Filippo III, per incarico del suo viceré Ferdinando Ruiz di Castro ed Andrada.

Tali opere hanno permesso alla Sala Sisto V di essere nota anche come Sala delle sette virtù, poiché la volta è divisi in sette scomparti al cui centro è raffigurata a grandezza naturale proprio una delle virtù reali, fra: Provvidenza, Clemenza, Dignità Regia, Magnanimità, Gravità, Affabilità e Magnificenza. Queste, sono poi circondate da altre quattro Virtù Minori, una sorta di allegoria per esplicitare l’ideale secondo cui era meritevole di governare il regno solo chi avesse fatto proprie anche queste caratteristiche secondarie.

Più in basso, invece, si possono ammirare gli affreschi raffiguranti alcune zone di Napoli e di quello che fu il suo regno. Inizialmente tali immagini erano molte di più ma col passare degli anni molte purtroppo sono andate perdute e oggi ne sono rimaste intatte solamente sei.