Misteri e leggende del centro storico di Napoli
Se esiste un valore aggiunto per il capoluogo campano non può che essere rappresentato dal sorprendente ventaglio di misteri e leggende del centro storico di Napoli.
Le credenze popolari – che trovano ambientazione ora in un vicoletto stretto, ora in una cattedrale antica – sono infatti parte della bellezza di questa grande città, divenuta famosa nel mondo non solo per la sterminata presenza di monumenti, edifici di culto e luoghi di memoria storica, ma anche per folklore, tradizioni e miti antichi.
Il sacro e il profano sono il dualismo sottile su cui la città va sviluppandosi: Napoli è infatti una delle poche città che abbraccia, con la stessa sentita devozione, il credo cattolico e quello per l’occultismo. Quest’ultimo si fa strada tra i quartieri e le vie antiche del centro, dove una strana malia accompagna i racconti popolari più suggestivi.
Quali sono quelli più famosi?
Nelle prossime righe, un approfondimento sulle figure mistiche che animano i misteri e le leggende del centro storico di Napoli.
A’ Bella ‘Mbriana
A Bella ‘Mbriana è uno spirito benevolo. Secondo il racconto che la rende protagonista, coloro che si aggiudicano la sua simpatia riescono poi a godere di buona sorte per il resto della vita. È per questo che molti napoletani, entrando in casa, sono soliti rivolgerle un saluto per non offenderla. L’origine del mito viene attribuito alla storia di una giovane e bella ragazza che,disperata per la fine di un amore, era solita vagare come un’ombra per le vie del centro storico di Napoli. Gli abitanti della città, inteneriti dalla disperazione della donna, finirono per aprirle leporte ed offrile a turno un pasto caldo in tavola. Fu così che ella divenne lo spirito custode della casa.
A Janara
Diversa è invece l’indole della Janara, un fantasma dispettoso e aggressivo che di notte siede sul dorso delle persone addormentate provocando loro un senso di soffocamento. La storia che la rende protagonista è molto antica: la Janara, secondo l’immaginario collettivo napoletano, era una strega dai lunghi capelli neri e una conoscitrice esperta di arti oscure. Nel gergo napoletano il termine viene usato per indicare una donna sgradevole e crudele.
Castel dell’Ovo
Anche il Castel dell’Ovo, simbolo della Napoli antica e monumento iconico di quella moderna, si fa custode di una deliziosa leggenda. Secondo quanto racconta la comunità del posto, il forte custodirebbe, nelle sue segrete, un uovo d’oro nascosto lì dal poeta Virgilio. Ancora oggi il cimelio non è ancora stato rinvenuto ma molti credono che l’uovo di Virgilio sia un amuleto magico in grado di proteggere la città.